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INTERVISTA A PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI 1. Quando e come è diventato juventino? Questa scelta è legata ad un giocatore o a una formazione del passato in particolare? Ci racconti la nascita della sua passione per i colori bianconeri. Nella primavera del 1946, all'età di nove anni, quando la radio trasmetteva solo il secondo tempo delle partite, mi accadde di ascoltare Juventus-Bari che terminò 6 a 0 e così divenni juventino. Purtroppo quell'anno, la Juventus arrivò seconda dietro il grande Torino per un solo punto. Da quel momento, quando si faceva il campionato di calcio con i bottoni o con i tappini, la mia squadra è sempre stata la Juventus.

 

2. Con chi guarda le partite quando non va allo stadio?

 

A Roma con mia moglie, che ormai è una tifosa Juventina accanita. In Toscana, con lo schermo a parete, la sala è occupata dagli amici del cuore Juventini. Mia moglie dice che durante le partite ho le mani fredde per la tensione.

 

3. Ci sono delle abitudini a cui non può rinunciare quando la “vecchia Signora” scende in campo?

 

Sia allo stadio, che davanti alla televisione, inforco sempre un vecchio paio di occhiali. Inoltre ho a portata di mano tre amuleti : - un pupazzo juventino - una chiavetta per computer con maglietta bianco-nera e il numero 10 sulla schiena che rappresenta Del Piero - una palletta gialla Nei momenti critici, tolgo l'audio.

 

4. Qual è Il suo giocatore preferito, nella rosa attuale e nella storia

della Juventus.

 

Chiellini nella rosa attuale, e Boniperti che è anche stato il mio primo

idolo nella storia della Juventus

 

5. Un giocatore del passato che secondo lei incarna meglio lo stile

Juventus.

 

Boniperti che non solo incarna lo stile Juve ma ha contribuito a crearlo.

Comunque ci sono moltissimi giocatori che, venendo alla Juventus,

imparano lo stile e poi lo mostrano sul campo. Vorrei ricordare, tra gli altri,

Zoff, Furino, Scirea, Bettega e Marchisio.

 

6. Il lunedì è il giorno degli sfottò. Le capita o le è capitato di

commentare i risultati delle partite nell'ambito del lavoro il giorno

dopo? Ci racconti qualche episodio.

 

Il lunedì il mio umore dipende dai risultati della domenica

e da quando sono divenuto capo, i miei dipendenti, specialmente quelli

non juventini, cercavano di evitare riunioni con me. Questo era specialmente

vero a Firenze, dove ho guidato per dieci anni la Galileo.

 

 

INTERVISTA AD ANTONIO BALDASSARRE (Presidente Emerito della Corte Costituzionale) 1. Quando e come è diventato juventino? Questa scelta è legata ad un giocatore o a una formazione del passato in particolare? Ci racconti la nascita della sua passione per i colori bianconeri. Sono diventato tifoso della Juventus da bambino, Allora non c'era la tv e le partite si seguivano per radio, la famosa Radio Ga Ga di Freddie Mercury, nella quale il rumore delle scariche elettriche spesso copriva le parole del radiocronista. Per i veri sportivi, però, una conoscenza più approfondita era possibile attraverso un giornale settimanale, intitolato "Il calcio illustrato", dove c'erano, non solo le fotografie e i commenti, ma anche gli schemi delle azioni disegnati da Silva. Un giorno questa rivista ha pubblicato la fotografia della famosa rovesciata volante dì Carlo Parola, che poi diventerà il logo della stessa rivista e delle figurine Panini. Quel gesto atletico così bello mi conquistò e così decisi di tifare per la squadra di cui Parola era il capitano. Ancora oggi ricordo a memoria la formazione della Juve di quegli anni, che vinse, dopo la tragedia del Grande Torino, tanti scudetti.

 

2. Con chi guarda le partite quando non va allo stadio?

 

Con qualcuno dei miei figli, che nella passione per la Juve hanno seguito le mie orme. Del resto, con un padre tifoso che sin da piccoli li ha portati allo stadio (a Roma) quando giocava la Juve e ogni domenica stava attaccato alla TV a vederla su Sky, sarebbe stata difficile un'altra via. Inoltre sono amico di un mito della Juve, Paolo Rossi, che loro hanno conosciuto personalmente... e anche questo conta.

 

3. Ci sono delle abitudini a cui non può rinunciare quando la “vecchia Signora” scende in campo?

 

Quando sono allo Stadio a Torino canto l'inno a squarciagola pur se sono stonato come una campana.

 

4. Qual è Il suo giocatore preferito, nella rosa attuale e nella storia della Juventus.

 

A parte Ronaldo e Chiellini, nella storia sono più di uno alla pari: oltre Parola, Boniperti, Sivori, Charles, Zoff, Pablito, Platinì, Zidane, Buffon, Del Piero e, vi sorprenderò, Montero.

 

5. Un giocatore del passato che secondo lei incarna meglio lo stile Juventus.

 

Boniperti, senza dubbio.

 

 

6. Il lunedì è il giorno degli sfottò.

Le capita di commentare i risultati delle partite nell'ambito del lavoro il giorno dopo?

Ci racconti qualche episodio.

 

Insegnando all'università facevo battute agli studenti, che per lo più erano romanisti. Una volta il lunedì tenevo gli esami. Prima di iniziare dissi a voce alta e con serietà che era meglio che non si presentasse nessuno perché la Juve aveva perso ed ero molto nervoso. Vidi subito che un gruppo di studenti stava lasciando l'aula. Ho dovuto rincorrerli per dire loro che stavo scherzando.

 

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